lunedì 27 gennaio 2014

Salon Parisien: Apertura di stagione

É la sera dell'ultimo sabato di gennaio 2014 e al Salon Parisien/Sala della Musica di Milano si alza il sipario sul primo spettacolo del nuovo anno, che inaugurerà la stagione in grande stile - La stagione del 1924.
Quest'anno infatti, gli spettacoli si aprono con un grandioso evento, in una sfumata atmosfera retrò. 
Ispirato a film come il Grande Gatsby e La Stangata, il Royal Burlesque ripropone, in maniera completa e con artisti internazionali, il raffinato mondo del cabaret e del varietà degli Anni Ruggenti, e coinvolge anche il pubblico, a patto di rispettare il dress-code degli anni '20.
Questo gruppo di marinai faceva parte del pubblico, non degli artisti...
Milena Bisacco (foto di Beppe Fierro)
"Questa sera, stiamo cercando di fare una sorta di viaggio nel tempo". Con queste parole Milena Bisacco riesce a catturare lo spirito dell'intera serata, di cui é organizzatrice e presentatrice.
Milena é la coach delle artiste professioniste dell'agenzia Voodoo DeLuxe, ed é anche istruttrice di corsi di burlesque tenuti dalla palestra Fit Girl Milano.
Al tavolo della stampa incontro Il fotografo freelance Beppe Fierro (grazie per la foto) che copre lo spettacolo per il sito di news online Assesempione.

La serata é un completo successo: nonostante la selezione all'ingresso e l'obbligo di prenotazione la sala é piena.
Tra uno spettacolo e l'altro, si balla il Charleston sulle note dei dischi in vinile.
Ma non finisce qui, perché Voodoo deLuxe ci riserva ancora altre sorprese, non solo in questa serata ma lungo tutta la stagione.
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domenica 26 gennaio 2014

I Frankenstein

Ci sono film che mi lasciano senza parole, e questo é uno di quelli: infatti non ho parole per descrivere che tamarrata assurda sia questo film.
La sala era quasi vuota, a parte me c'erano solo altre tre persone, e una se n'é andata alla fine del primo tempo (e ha resistito parecchio - io ho represso l'impulso di andarmene dopo i primi dieci minuti, e anche se, con uno sforzo, sono riuscito a rimanere seduto fino ai titoli di coda, mi é rimasta addosso la sensazione di aver buttato via un pomeriggio).
L'unica cosa in comune che questo film ha con il romanzo di Mary Shelley é che prende pezzi di trama a caso e li mette assieme, cucendoci sopra anche un bel po' di effetti 3D; da tutta questa operazione però, esce la trama più asinina che si possa immaginare:
  1. C'é Dio che ha gli Angeli.
  2. C'é il Diavolo che ha i Demoni.
  3. Giù botte.
Naturalmente
  1. é una guerra segreta, di cui gli esseri umani non sanno nulla (nonostante, con ogni battaglia, Angeli e Demoni demoliscano mezza città).
  2. I Demoni vogliono distruggere l'umanità e impadronirsi del mondo (per nessuna ragione in particolare, solo perché sono demoni e fanno il loro mestiere).
  3. Il Mostro di Frankenstein (che non é neanche troppo mostruoso a parte qualche cicatrice, anzi, lo si vede addirittura nella classica scena a torso nudo in cui un'insulsa dottoressa gli cura le ferite) si schiera dalla parte degli Angeli perché lui é il protagonista e non può essere poi tanto cattivo.
L'unica scena (semi)decente é lo scambio di battute tra il mostro e la suddetta dottoressa (che per qualche motivo di nome fa Terra):

Dr. Terra Wade: Mi dispiace, ma io non credo negli angeli o nei demoni. 
(il fatto che sta parlando con il Mostro di Frankenstein dovrebbe per lo meno farle prendere in considerazione uno spettro più ampio di ipotesi, ma a sua difesa la storia che le racconta il mostro - La regina dei Gargoyle, che sono Angeli minori che combattono contro i Demoni, mi manda a dirti che il tuo datore di lavoro in realtà é un Principe Infernale - é un boccone parecchio duro da mandare giù)
Demone [apparendo con una vampata di fuoco]: Frankensteeeeeeinnnnnnnn!

Dr. Terra Wade: C***o!

Il resto del film ve lo potete tranquillamente scordare.

sabato 25 gennaio 2014

Parata Storica: quadri storici

Facciamo un passo indietro, anzi un salto, fino al Medioevo, e riprendiamo le fila della parata storica di due settimane fa.
I gruppi che sfilavano erano divisi per periodi o "quadri" storici, e ogni quadro rappresentava un momento della storia saronnese, e per estensione, della storia più ampia del territorio milanese.
Apre la sfilata il gonfalone, su un carro trainato da due buoi bianchi.
E non é un caso: nonostante il gonfalone sia quello della parrocchia infatti, il carro trainato da due tori bianchi é una tradizione che risale, per quanto ne sappiamo, all'Età del Ferro ed era comune sia alle popolazioni Celtiche dell'Europa centro-occidentale, come gli Elvezi e i Biturgi,  che alle successive popolazioni Germaniche centro-settentrionali, come i Goti e i Longobardi.
Una tradizione universale quindi, che abbiamo con ogni probabilità ereditato direttamente dal popolo degli Insùbres, primi abitanti di questi territori di cui si abbia documentazione storica.
Durante questo periodo tuttavia, l'abitato di Saronno non esisteva ancora: questa zona era coperta da un vasto lago o da una palude che si ritiene sia stata bonificata dai Romani. Non ci sono però testimonianze storiche dirette dell'esistenza di questo lago, tranne il fatto che il territorio di Saronno é effettivamente più in basso rispetto ai comuni circostanti, e che i nomi di alcuni di questi, in modo particolare Cislago (al di qua del lago) e Ceriano Laghetto (dove un piccolo specchio d'acqua esiste tuttora) sembrano averne in qualche modo conservato la memoria.
Il nome Solomnus compare invece per la prima volta in alcuni documenti tardo-romani e alto-medievali, e dal dodicesimo secolo viene menzionato come borgo sotto la giurisdizione della Pieve di Nerviano, al confine con il Contado di Como.
Attorno all'Undicesimo Secolo, dopo il crollo del regno della "Grande Lombardia" (Longobardia Maior) e l'affievolirsi dell'autorità imperiale, le singole città erano diventate di fatto autonome, non solo nell'attuale territorio italiano, ma anche in Svizzera e più in generale nel sud della Germania.
Il territorio della città di Milano, che sarebbe diventato il nucleo del futuro Ducato, corrispondeva, in modo molto approssimativo, a quelle che nel momento in cui scrivo sono le province di Milano e Varese.
Il Contado di Como invece sarebbe stato conquistato solo parecchi anni più tardi. L'unico collegamento tra Milano e le terre varesine (il Seprio)  era uno stretto corridoio che passava proprio dalle parti di Saronno, e fu in quel periodo che la città iniziò a crescere di importanza.
Ancora oggi Saronno é il principale nodo ferroviario per quanto riguarda il trasporto locale, nonostante qualche inconveniente.
La Stazione Nord di Saronno 
Per arrivare al Ducato di Milano bisogna aspettare fino al 1395, quando Gian Galeazzo, del casato dei Visconti di Massino, si vide riconoscere dall'Imperatore Vinceslao di Lussemburgo la signoria su ventisei città lombarde e il titolo di Duca.
Prima dei Visconti però c'erano i Della Torre, e sarà proprio di loro che parlerò la prossima volta.

martedì 21 gennaio 2014

Produzioni indipendenti: la Chiave del Mistero

Mentre sono occupato a ripassare la storia del Ducato di Milano per collegare ciascuna delle foto scattate durante la parata storica al suo esatto periodo, si sta avvicinando a grandi passi la Fiera del Fumetto di Novegro, che si svolge subito dopo la Candelora (vale a dire Imbolc) e per questo motivo segna, almeno per me, la fine del lungo letargo invernale (per favore non datemi dell'orso).
Eccomi dunque di nuovo qui, a parlare ancora di fumetti, manga e cosplay, con un occhio, in particolare, alle produzioni indipendenti realizzate dai fan, ormai di livello così alto che non si può più definire dilettantistico.
Dopo Dark Resurrection (di cui, chi fosse interessato può continuare a seguire gli sviluppi qui) e il grande successo di Strips, ecco un nuovo vecchio personaggio prendere corpo grazie ai suoi fan:
Chi lo sa che faccia ha, chissà chi é
Tutti sanno che si chiama...
LUPIN! 

Beh, le autorità sono finalmente riuscite a dare all'inafferrabile ladro gentiluomo una faccia: quella di Daniele Prada, attore non professionista che, assieme ai suoi amici Alex "Goemon" e Gabriel "Jigen" e con l'aiuto, non sempre disinteressato, della bella ma insidiosa (?) Giulia "Fujiko", riesce sempre a restare un passo avanti all'ispettore Davide "Zenigata".
Al Duca di Insubria però, neanche il grande Lupin può sfuggire:
Troppo tardi ispettore, l'ho già catturato io...
Dopo che l'ho catturato però, sono stato costretto a consegnarlo alle autorità italiane, e a quel punto, com'era prevedibile, Lupin é fuggito di nuovo.
Continuando a seguire le sue tracce però, ho scoperto che si nasconde dalle parti di Udine, dove ha intenzione di mettere a segno la proiezione del suo film.

Questo é il trailer; perciò non perdete tempo: circondate il cinema!

AGGIORNAMENTO: pare che quelli avvistati a Udine non fossero la Banda Lupin, ma un altro gruppo di fan del fumetto di Monkey Punch. Un depistaggio? Certamente questa storia sta somigliando sempre più ad un episodio di Lupin III, in cui ci sono decine di Lupin....

venerdì 17 gennaio 2014

Saronno: Parata Storica

Dopo l'Aperitivo Medievale a Pavia, l'evento clou dello scorso week-end é stato, almeno per quello che mi riguarda, la parata medievale in costume della città di Saronno.
Gruppo di sbandieratori di fronte all'ex Cinema Prealpi
Stavolta posso quasi dire che é stato l'evento a venire da me, anche se ringrazio il gruppo storico delle Guardie Imperiali per avere cortesemente mandato un invito sul mio profilo.
La parata é partita da Piazza Prealpi e lì si é conclusa, dopo aver percorso Via S. Giuseppe verso la stazione e ritorno.
In testa al corteo marciavano gli sbandieratori Torre dei Germani, seguiti dal gonfalone.
Foto di gruppo degli sbandieratori Torre dei Germani

Segnalo inoltre la presenza dalla banda di cornamuse Berghem Beghet, arrivati fin qui da Palazzago, in provincia di Bergamo, e che mi sembra di aver già visto sul palco del Bustofolk.
La banda di cornamse Berghem Beghet

Il gruppo dei Falconieri di Saronno invece é stata una sorpresa anche per me: non avevo neppure idea che ce ne fosse uno, e invece sono ben sette, più sei rapaci (il settimo lo stanno ancora cercando).
Nella foto a fianco vedete due di loro sfilare con degli splendidi esemplari sul braccio.

Alla parata hanno partecipato più di venti gruppi, tra artisti, rievocatori e figuranti, che hanno percorso la storia del Ducato di Milano dalla sua formazione nel 1300 sotto i Visconti, dopo la disgregazione del Regno di Lombardia, già feudo del Sacro Romano impero di Germania, fino al 1800.
Io stesso ho avuto occasione di imparare qualcosa di più sulla storia del Ducato in generale, e di Saronno in particolare.

Per un'esposizione più dettagliata, ma anche per dare maggior visibilità a quanti hanno partecipato, preferisco quindi rimandare ad in articolo successivo.
Continuate a leggere!

mercoledì 15 gennaio 2014

Francia Medievale

Ormai non è più una novità per i miei lettori che, se volete passare un sabato sera diverso dal solito, dovete andare a Pavia e chiedere di Laura Francia.
Questa volta però, la nostra organizzatrice di eventi
ha superato se stessa, con una serata medievale.
All'inizio ero scettico: chi si vestirebbe da Templare o da paggio solo per andarsi a bere un aperitivo?
Ma la Storia mi ha sempre affascinato, così ho deciso di provarci lo stesso.
La mia fedeltà é stata premiata con la visione di un prodigio: non solo infatti la serata ha avuto successo, ma ha attirato più gente del solito, in modo particolare chi partecipa abitualmente a ricostruzioni storiche, e a Pavia sono in molti, forse a causa del suo passato di capitale Longobarda.

Il locale ha benevolmente contribuito con una rassegna di musica medievale nella saletta posteriore, ad uopo in disparte rispetto a quella anteriore, per evitare che i brani più moderni, diffusi dallo schermo, fossero di disturbo agli augusti discorsi di tale impromptu convivio.

Tra i nobili intervenuti, i più degni di menzione sono senza ombra di dubbio i combattenti della Compagnia di Ventura Ignis Lunae, un sodalizio dedicato a preservare le glorie del nostro eroico passato, che nel proprio borgo di Cergnago insegna l'arte della spada ad arditi uomini e donne; in battaglia infatti, a dispetto di ciò che pensano gli incolti cafoni, il coraggio conta assai più del proprio sesso.
Dogen Maendorn

Ed il coraggio, a siffatta compagnia, non fa certo difetto, poiché,
alla guida del loro prode capitano Dogen Maendorn, coadiuvato dall'abile maestro d'armi Erebo Hircantet (possa la forza del primo e l'abilità del secondo sempre trionfare) essi, come eroi delle antiche saghe, non esitano neppure di fronte al fuoco.

Vi invito, gentili lettori e nobili lettrici, ad assistere alle loro degne imprese, di cui un esempio potete osservare nelle sottostanti immagini; e, se ne avete il desiderio e la possibilità, ad unirvi a loro.

Non trascurate tuttavia la grazia di seguitare a leggere queste mie umili righe.

lunedì 13 gennaio 2014

2014, si riparte

Lunedì, dopo il secondo week-end del 2014, e il primo dopo le vacanze. Passato lo stress delle feste meno nerd-friendly dell'anno, mi appresto ad iniziare il nuovo ciclo con molte incertezze, ma già con delle storie da raccontare.
Siccome voi non siete qui per ascoltare le mie lamentele del lunedì mattina però, sarà meglio che mi metta a scrivere degli eventi appena trascorsi, ben due, senza alcun collegamento l'uno con l'altro ma, per una fortunata coincidenza, uniti dallo stesso filo conduttore.
Il primo evento si svolge a Pavia, dove ci porta la poliedrica Laura Francia, con un'altra delle sue serate a tema. Dopo il successo della Serata in Rosso, la Serata in Verde, la Serata in Pigiama e la Serata in Parrucca, organizza questa volta una Serata Medievale, un successo che polverizza tutte le altre, e che attira la partecipazione del gruppo locale di Ricostruzione Storica.
Domenica invece, mi ha visto di ritorno proprio nella mia città di Saronno, dove si é svolta l'annuale parata storica, a cui hanno partecipato bande musicali e gruppi folkloristici non solo della stessa Saronno, ma anche dai comuni (più o meno) vicini, oltre a vari figuranti in costume, che hanno ripercorso la storia del Ducato di Milano lungo un periodo che va dal 1300 al 1800.
Tra l'altro, uno di loro, mi é sembrato di conoscerlo.
Sia il sabato sera che la domenica pomeriggio hanno riservato delle sorprese inaspettate, perciò ciascuno dei due verrà approfondito in articoli a sé stanti.

Dunque messeri, per l'anno che inizia riprendete le vostre spade, lucidate le vostre armature e preparatevi a scendere di nuovo in battaglia, ma soprattutto, continuate a leggere.

lunedì 6 gennaio 2014

Nuovo album dei Deathless Legacy

I Deathless Legacy sono un gruppo metal-Steampunk toscano. Ho già parlato del loro primo concept album, Steamusic, parte del multimediale Progetto Sommossa.
Ora esce il loro nuovo album, Rise from the Grave.
Per maggiori informazioni, visitate il loro sito.

giovedì 2 gennaio 2014

Capitan Harlock

Un film che non entusiasma, e non deve farlo, ma fa riflettere.
Non appassiona, e non deve farlo, ma parla al cuore.
Non ha nulla di romantico, e non vuole averlo, perché non concede nulla alla nostalgia.
Al passato sì, alla tradizione sì, ma alla malinconia no.
Il passato, a ben guardare, c'é: questo film é pieno di citazioni  e autocitazioni che solo l'occhio esperto di un vero appassionato riesce a cogliere, (Egoterina, la fuga dal mostro che ricorda quella del Millenium Falcon ne "L'impero colpisce ancora", il logo della Gaia Sanction che rimanda a Gundam, il capitano della nave ammiraglia che assomiglia in tutto e per tutto al vecchio comandante della Corazzata Yamato) e la stessa ambientazione, che mostra una galassia in decadenza, richiama a Dune e Warhammer 40000, con una tecnologia dall'aspetto retrò quasi steampunk.
La capitale galattica, con la sua architettura gotica e le sue guglie alte chilometri, mi sembra quasi una specie di Duomo di Milano moltiplicato per milioni di volte.
La trama però é lenta, e non entra nel vivo fino a circa metà della storia, quando il grande inganno del governo viene finalmente svelato... e la verità é orribile: ho sentito la persona seduta vicino a me lamentarsi come se avesse ricevuto uno schiaffo.
Ma proprio quando tutto sembra perduto, quando lo stesso Capitan Harlock si abbandona alla disperazione, qualcosa di inaspettato lo spinge a ricominciare.
"Ricominciare"é la parola chiave di tutto il film, ripetuta più e più volte, ripartire da capo perché "un attimo, ripetuto nel tempo, diventa eterno".

Proprio per questo Capitan Harlock é il film perfetto da vedere all'inizio dell'anno; anzi, credo che comprerò il DVD (sì, proprio il DVD, anche se una copia "pirata" ci starebbe bene) e lo riguarderò al prossimo Capodanno, con tanti pop corn.
Chi vuol venire, é il benvenuto.

mercoledì 1 gennaio 2014

Buon Anno Nuovo


E così, un altro anno é passato. Meglio che non vi dica cosa ho fatto ieri sera, anche perché, da un certo punto in avanti, non ne sono troppo sicuro neanche io....
Quindi non ero ubriaco... Questo é veramente successo!
Per l'anno che si apre ci sono in serbo tanti nuovi progetti, tra cui un giro dell'Insubria per  tutte le sue fumetterie e se possibile, l'organizzazione di un corpo di ballo (le Insoubrettes).
Perciò, datemi il tempo di riprendermi e continuate a leggere.
Auguri!