domenica 20 dicembre 2015

Yuletide, parte prima: Notte d'Ys

Ho sempre trovato le festività natalizie piuttosto deprimenti, in parte perché non mi chiamo Cupiello e quindi no, non mi piace il presepe (chiedo scusa ai miei lettori per aver citato il primo cinepanettone) in parte perché credo che il mondo sarebbe un posto migliore senza i miei parenti, in parte perché non credo che esista un "aspetto spirituale" che é inversamente proporzionale a quello materiale (semmai la relazione é diretta) e quindi trovo assurda l'espressione "Pace e Amore".
Haymaker Gig
L'Amore é un Campo di Battaglia, cantava Pat Benatar.
Forse perché ho sempre cercato di essere un guerriero onorevole, quest'anno il Padre di Yule Odino ha voluto portarmi due splendidi regali: del primo ho già parlato, il secondo é stato la Notte d'Ys del 19 dicembre, una celebrazione solstiziale con musica e balli irlandesi, marzapane e un dress code a tema bianco, rosso e corna di renna.
Virginia Reel
Per l'occasione, la sala da ballo del Museo del Tessile di Busto Arsizio sembra essersi trasformata nel set di un film di Hollywood: le ragazze sono bellissime, metà degli uomini sembra uscito da un'apocalisse zombie, e anche se conservano un certo fascino trasandato, ballano anche come zombie, perché a differenza dell'altra metà non hanno mai frequentato i corsi e questa é la prima volta che vedono l'interno di una sala da ballo.
Anna dirige le danze
Il contagio viene però brillantemente contenuto grazie alla presenza degli agenti dello S.H.I.E.L.D. delle istruttrici dell'Accademia, Anna, Alessandra, Perla, e ad Iron Man Umberto Crespi che mostra i passi prima di ogni danza.
Grazie al loro esempio mi faccio coraggio, buttandomi in pista anche nei balli più difficili, riesco perfino ad arrivare alla fine di un complicato Walzer a Seguire, per poi sfidare la sorte in un pericoloso ballo da combattimento come la Polka. Per farvi capire, mentre ballavo la Polka, una montagna di muscoli alta due metri (definito dalla mia dama "il vichingo mezzo nudo") ci é venuto addosso.
Easy Reel Special
Però sono riuscito non solo a vederlo in tempo, ma anche a reggere il colpo girando di lato e alzando il braccio; nel complesso, credo si sia fatto più male lui. Per questo dico sempre "Non dare una spada in mano a chi non sa ballare". Alla mia compagna nella Virginia Reel invece, che brontolava perché la ragazza accanto continuava a sbatterle contro, ho suggerito "non arrabbiarti, vendicati". Per i veterani delle danze irlandesi, queste sono le soddisfazioni.
La serata é stata chiusa da una Canadese di gruppo e da una speciale Easy Reel.
Continuate a leggere, venite a ballare se siete assicurati e passate un felice Solstizio.

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