venerdì 29 aprile 2016

Raduno Steampunk-Vittoriano al Festival del Volo - Seconda Parte

In attesa che le sale del Castello Dal Verme siano pronte per ospitare un Gran Ballo Vittoriano, torno a parlare del Raduno Steampunk al Festival del volo per puntare questa volta i riflettori sui retroscena che hanno accompagnato l'evento.
Il punto d'incontro era il cortile di Villa Mirabello, dove due mongolfiere erano ormeggiate in attesa di portare i visitatori in un volo panoramico nel cielo del parco... questo, almeno in teoria, era quello che sarebbe dovuto succedere. A causa del numero enorme di partecipanti (alcuni di noi sono arrivati in ritardo a causa del traffico che aveva bloccato il centro di Monza, che è l'incubo di ogni automobilista in un giorno normale) ciascun volo avrebbe dovuto essere prenotato, e a causa del forte vento tutti i voli sono stati annullati.
Qui mi vedete accanto a Wilhelm Eimers
Costretti a terra, abbiamo trasformato un volo fallito in un set fotografico con le mongolfiere sullo sfondo. Wilhelm Eimers, l'uomo che avrebbe dovuto condurre le mongolfiere, un campione di Volo Aerostatico tedesco, già vincitore della Gordon Bennet Cup è stato molto colpito dai nostri costumi e dal concetto di Steampunk, e qualcuno di noi è rimasto affascinato dall'idea di avere un campione di volo aerostatico a pochi passi (niente domande per favore).
Dal momento che avevamo perso la prenotazione, siamo stati accompagnati in una visita guidata all'interno dei saloni della villa, dal cui cortile, ci è stato raccontato dalla guida, si è alzato il primo volo in mongolfiera fuori dalla Francia e il quarto in assoluto. Sul pallone c'èra il Conte Paolo Andreani, e l'evento è stato anche uno dei primi fatti di cronaca ad essere documentato da un'immagine (un dipinto; la fotografia sarebbe arrivata solo alcuni anni più tardi).
Sempre Monza fu teatro di uno dei primissimi lanci col paracadute, eseguiti dalla pioniera del volo Elisa Garnerin.
L'orgoglio nazionale però é stato come al solito affondato dalle condizioni non proprio ottimali del museo, le cui sale apparivano spoglie e poco fruibili, specie se paragonate al museo dedicato alla prima missione antartica che ho visitato quando ero in Scozia. Anche la guida ha lamentato la scarsa conoscenza e il basso interesse degli italiani per la loro storia, e di questo non posso che rammaricarmi.

giovedì 28 aprile 2016

Intervista con il Mistero

Sono particolarmente felice e orgoglioso di pubblicare questa intervista a Sara Rossi, che è la Castellana (sì, proprio una castellana) del Castello Dal Verme, storico edificio che si trova nel comune di Zavattarello, in provincia di Pavia. Ho conosciuto Sara all'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys (abbiamo la stessa insegnante anche se lei, assieme al suo fidanzato Luca Bombelli, frequenta un altro corso.
Nome: Sara Rossi.
Professione: Castellana
Residenza: Castello Dal Verme,
Zavattarello (PV)
Sono rimasto impressionato da entrambi, ma soprattutto ero incuriosito dalla figura della Castellana, nei paragrafi che seguono capirete il perché.
Duca di Insubria: Come sei diventata Castellana?
Sara Rossi: In realtà è successo quasi per caso, e quando ci ripenso quasi non ci credo ancora. Da liceale già appassionata di storia e archeologia, mi ritrovavo a guardare il castello dalla finestra della camera, sognavo un giorno di poterci lavorare, ma ritenevo il mio soltanto un sogno. Invece una combinazione di eventi ha fatto sì che... il castello mi chiamasse a sé, per così dire. Serviva una persona nuova nello staff e sapendo che al termine del liceo mi sarei iscritta ad archeologia, il mio futuro mentore ha ritenuto opportuno rivolgersi a me. All'inizio ero la nuova arrivata, ma già l'anno successivo ero rimasta la seconda più anziana dello staff. Sembra incredibile che siano già passate 11 stagioni da allora, è più di un terzo della mia vita.
Duca di Insubria: Ah, quindi è stato un caso di “Simile chiama Simile”?
Sara Rossi: Penso si possa metterla in questi termini. Coincidenza? Destino? Non posso sapere con certezza che cosa (o forse chi) mi abbia portata dove sono ora.
Duca di Insubria: É un lavoro difficile? Cosa fai esattamente?
Sara Rossi: Che sia difficile è molto relativo. Per quanto mi riguarda, si può dire che ormai è parte di me, e pur avendo alti e bassi come in tutte le professioni, non scambierei il mio mestiere di castellana con nessun altro al mondo. Questo nonostante indubbie difficoltà, momenti bui, situazioni in cui pensi di crollare, ma immagino che questo accada allo stesso modo in ogni ambiente lavorativo.
Sul cosa faccio, beh, potrei riassumere dicendo che faccio un po' di tutto tranne tagliare l'erba! Mi occupo di organizzare il lavoro dello staff, di istruire i nuovi assunti, di coordinare il personale, di promozione, del sito web e dei social networks, di ideare e organizzare eventi, dirigo il museo, accompagno visitatori, organizzo rievocazioni medievali partecipando anche attivamente come personaggio in costume, elaboro statistiche... e certamente questo elenco non comprende tutto ciò che mi sono ritrovata a fare in castello.
Difficile è certamente coordinare tutti i miei diversi compiti, gestire le priorità determinando a cosa è più importante rivolgere la mia attenzione giorno per giorno.
Avere la responsabilità di un castello in cui si svolgono attività diversissime in un piccolo paese con personale ridotto e budget ancora più esiguo richiede una elevata dose di flessibilità e versatilità. Ma io sono una grande amante delle sfide!
Duca di Insubria: So che il tuo fidanzato è "nel giro". Ti da una mano e come?
Sara Rossi: Il mio fidanzato non è propriamente "del giro", ma diciamo che ormai lo è diventato. L'aiuto di Luca  è davvero prezioso.
Sara Rossi e Luca Bombelli
In un paio di occasioni si è rivelato fondamentale: penso soprattutto al torneo di tiro con l'arco durante le ultime giornate medievali e alla quinta edizione di "I misteri del castello", quando ha sostituito l'attore protagonista che era malato. La prima volta che l'ho portato in castello - lo confesso - mi sono divertita a farlo perdere per il piano nobile, ma ormai, a furia di seguirmi, supportarmi e anche sopportarmi, è diventato un sostegno di cui non potrei fare a meno. Valuta le mie idee per nuovi eventi, partecipa attivamente all'organizzazione... Non da sottovalutare, si occupa di me e della mia salute quando io - presa dalla foga gestionale - mi dimentico di mangiare per correre invece a destra e a manca! È il mio fidato braccio destro, disponibile a fare tutto ciò di cui ci possa essere bisogno.
Duca di Insubria: Prima hai detto che ti piacciono le sfide. A proposito, stiamo guardando le immagini del torneo di tiro con l’arco di cui parlavi: sbaglio, o in questa foto stai tirando bendata?
Sara Rossi: [ride] Sì beh... alla finale del torneo dello scorso anno eravamo in parità io e Luca, non si riusciva ad arrivarne a una, quindi... tiro bendato!
Duca di Insubria: Non riesco a crederci. Sono stato a Nottingham qualche anno fa, ma parlare con te è come essere catapultato nel bel mezzo della Foresta di Sherwood, o conoscere di persona la Principessa Merida. Sei il sogno di ogni appassionato di Fantasy!
Sara Rossi: Wow, addirittura? Così mi fai arrossire! [ride]
Duca di Insubria: Puoi dare qualche notizia storica (o geografica) sul castello?
Sara Rossi: Tutte le notizie che vuoi! Anzi, rischio di dilungarmi troppo nel rispondere a questa domanda. Il Castello di Zavattarello ha oltre mille anni di storia alle spalle. In origine era una torre di avvistamento, che si è espansa a più riprese fino a raggiungere la dimensione attuale a fine Trecento. Per sei secoli è stato di proprietà della famiglia Dal Verme, che ha deciso di donarlo al Comune di Zavattarello nel 1975. La traccia di ogni epoca vissuta dal maniero è ancora visibile, dalle prigioni medievali ai saloni ottocenteschi, fino al museo d'arte contemporanea che conserva opere del XX e XXI secolo.
Duca di Insubria: Per saperne di più?
Sara Rossi: Sono sempre disponibile a raccontare tutto (e anche di più) sul castello, ancora meglio se direttamente sul posto.
Duca di Insubria: In genere che eventi organizzi (sei tu a curare l'organizzazione?) e come li gestisci?
Sara Rossi: Eventi di ogni genere, principalmente le Giornate Medievali a Ferragosto e le serate "I Misteri del Castello". In questi casi mi occupo praticamente di tutto, dalla definizione del programma alle prenotazioni, dai rapporti con i vari collaboratori alla promozione. Direi che è la parte del mio lavoro che è più stancante e complessa, ma anche quella più ricca di soddisfazioni, una volta superati ostacoli e stress.
Duca di Insubria: Mi pare che tu e Luca partecipiate anche a eventi fuori dal castello. di che genere?
Sara Rossi, assieme a Ulisse 
Provolo dei Cavalieri di Ranaan
Sara Rossi: Soprattutto eventi a tema medievale, fantasy o paranormale. Ho conosciuto tantissimi artisti, rievocatori, animatori al Castello di Zavattarello, e mi piace seguire i loro eventi anche al di fuori dell'ambito lavorativo. Sono occasioni in cui ritrovarsi, scambiarsi idee, conoscere nuove persone. Grazie a questi eventi ho avuto modo di incontrare artisti con cui instaurare proficue collaborazioni.
Duca di Insubria: Parlando di collaborazioni, alcune sale risalgono al 1800, sarebbero quindi ideali per una Cena con Delitto a tema Sherlock Holmes, per una festa da ballo vittoriana o per un Live steampunk.
Sara Rossi: Penso che le sale del castello si adattino bene a tantissimi tipi di eventi, e direi che quelli che mi suggerisci li trovo davvero appropriati. Dopo le serate danzanti irlandesi, un gran ballo vittoriano sarebbe magico. E per una serata a tema Sherlock Holmes penso ci sia tutto lo spazio necessario a intrighi e misteri.
La sala delle feste è quella che conserva di più l'aspetto ottocentesco, con il suo pavimento a scacchi di metà secolo, lo scrittoio dello stesso periodo, il commode francese di inizio Settecento.
Duca di Insubria: I mobili sono originali?
Sara Rossi: I mobili della sala sono antichi, del Sette-ottocento, ma non originali del castello. Di originale in questa sala c'è la grande tela seicentesca "Ritratto di famiglia in posa" del Mulinaretto: chissà cosa avranno visto i personaggi lì dipinti nel corso dei secoli che hanno trascorso in questo castello... Pensa che quest'opera si trovava in castello durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i Nazisti lo devastarono. È un vero miracolo che si sia conservata così bene come la vediamo, nonostante l'incendio del 23 novembre 1944 abbia bruciato una parte degli arredi originali. Si sono conservate più cose di quanto si immagini.
Duca di Insubria: Quando è possibile visitare il castello?
Sara Rossi: Il castello è aperto da aprile a ottobre ogni sabato e domenica pomeriggio, ma è anche possibile prenotare una visita al di fuori degli orari ordinari. Sul sito web ufficiale sono indicate anche le date di eventuali aperture straordinarie, nonché tutti gli eventi e le iniziative, con la possibilità di iscriversi anche alla nostra newsletter.
Duca di Insubria: La tua vita risente del fatto che vivi in un posto così isolato?
Sara Rossi: Affatto! Forse soprattutto per il fatto che sono una "trottola": mi piace guidare e posso restare al volante anche diverse ore di fila, quindi non ho mai avuto problemi a conciliare la vita a Zavattarello con tutte le attività che svolgo altrove, anche lontano. E poi Zavattarello non è così isolato come sembra: è esattamente al centro di tutto. Siamo alla stessa distanza da Pavia e da Piacenza e nel raggio di un'ora e mezza o due di auto possiamo arrivare ovunque, sulla costa o nel centro di Milano. Inoltre, lo stesso paese di Zavattarello ha tutto ciò che può servire, compresa una vitalità invidiabile: più di una volta mi è capitato che alcuni amici si stupissero di com'è più attivo e vivo Zavattarello rispetto a località più grandi, vicine o lontane.
Duca di Insubria: Chi volesse organizzare un evento (una cena medievale, un live fantasy o di Vampiri) come potrebbe contattarti, o a chi altro dovrebbe rivolgersi?
Sara Rossi: Potrebbe mandarmi una email scrivendo a castello@zavattarello.org. Siamo sempre molto aperti alle novità e alle proposte, quindi largo alla fantasia!
NOTA: tutte le foto che compaiono in questo articolo mi sono state fornite da Sara Rossi.

mercoledì 27 aprile 2016

Raduno Steampunk-Vittoriano al Festival del Volo - Prima Parte

Gentili lettrici e cari lettori di questa rubrica, ben ritrovati per una nuova felice occasione, in cui ho avuto il privilegio di assistere, ancora una volta, ai prodigi di questa moderna epoca di meraviglie, e per la vostra delizia sono pronto a raccontare a voi di queste incredibili imprese.
Mi avrete certamente sentito lamentare la mancanza di visibilità in terra di Lombardia, per il movimento culturale definito "Steampunk", ossia la particolare visione che combina la moderna sensibilità con l'estetica Vittoriana.
Tale movimento è ad oggi attivo nel Piemonte orientale, particolarmente nella città di Torino, ma la sua area di maggior visibilità si trova nelle Tre Venezie, dove opera Steampunk Nord-Est sotto lo sprone dell'esimio scienziato Professor Alchemist.
Un imbarazzante silenzio avvolgeva invece le nobili terre d'Insubria e d'Orobia, insieme conosciute sotto il nome di Lombardia.
Da ora in avanti non sarà più così: in occasione del Festival del Volo infatti, un gruppo di Steamers lombardi, alcuni dei quali ignoravano persino la reciproca esistenza, hanno avuto modo di incontrarsi e scambiarsi le proprie impressioni nel cortile della Villa Mirabello, all'interno del Parco di Monza, per poi procedere ad una visita guidata nelle sale della stessa storica villa.
Tale raduno segue di un paio di giorni un evento a tema simile, tenutosi in località Somma Lombardo (il che mi porta a considerare la possibilità, in concomitanza con un eventuale prossimo raduno, ad una visita ai siti archeologici della Cultura di Golasecca).
A seguito dell'evento inoltre, è stato creato il gruppo Victorian Steampunk in Lombardia, proprio allo scopo di progettare futuri incontri.
Da adesso in avanti per cui, non avrò più alcuna ragione di lamentarmi.
Organizzatrice del raduno e promotrice del gruppo è stata Chiara Gori, titolare dell'agenzia Emozioni e Strani Eventi, con la collaborazione di Aurelia Gottifredi, che ha già alle spalle la fama di viaggiatrice del tempo per aver partecipato a diverse edizioni di VaporosaMente, il principale evento torinese dedicato allo Steampunk.
Gradita sorpresa e scoperta è stato invece incontrare l'Associazione Storico-Culturale Amaltea di Gallarate.
Un ultimo tocco di romanticismo vittoriano é stato aggiunto dalle foto scattate nel cortile posteriore della Villa Mirabello, subito dopo la visita guidata che ci ha portato all'interno dei saloni della villa stessa. Ne rimando tuttavia l'esposizione al prossimo articolo.
Continuate a leggere.

domenica 24 aprile 2016

Void Games

L'associazione Terzo Conclave è stata per anni un polo di attrazione per gli appassionati di Giochi di Ruolo della Lombardia nord-occidentale, da Milano al confine con la Svizzera, e ha contribuito a far arrivare e a concentrare a Saronno altre attività gamer-friendly, fra cui la più recente il negozio/ludoteca Playtime.
Robert Sinatra
Questo week-end la sede dell'Associazione ha assistito alla nascita di una nuova impresa, che si aggiunge al crescente numero di iniziative dedicate al gioco di ruolo nel nostro territorio e oltre.
Sto parlando di Void Games, che si auto-definisce una Ludoteca Itinerante della Brianza.
Il suo ideatore Robert Sinatra mantiene contatti con diverse associazioni ludiche, dal Terzo Conclave di Saronno all'Associazione Aerel di Pavia, e ha inoltre partecipato a importanti fiere del settore come Novegro e il Soncino Fantasy, con lo scopo di promuovere e vendere giochi da tavolo e di carte e organizzare eventi a tema.
La parte commerciale di Void Games per il momento è attiva solo come negozio online e vendita diretta alle fiere, ma prevede di aprire un negozio fisico proprio a Saronno. Robert Sinatra (Sinatra è il suo vero nome mi ha assicurato; alla mia domanda se ci fosse qualche parentela però ha risposto "Ma magari, così avrei abbastanza soldi da aprirne una catena, di negozi!") ha progetti ambiziosi, che se andassero in porto trasformerebbero Saronno nel nuovo "Polo Nerd" lombardo.
Malifaux
La serata di venerdì e la giornata di sabato sono state la prima uscita pubblica di Robert Sinatra e del suo socio Eugenio Cascone sotto l'etichetta Void Games, il suo ufficiale debutto nel mondo dei Gamers, e non sono mancate proposte interessanti, tra cui Malifaux, un gioco di miniature horror/steampunk ambientato su una terra parallela che combina elementi western e gotici, X-Wing, uno strategy-game basato sulla saga di Guerre Stellari, il demenziale Krosmaster Arena e il classico Warhammer Fantasy.
X-Wing
In attesa che il sito di Void Games sia pronto, potete trovare informazioni sulla loro pagina FB.
Tra le altre attività in programma, anche i giochi di ruolo dal vivo: Robert Sinatra infatti, al momento è impegnato per organizzare una serie di sessioni live ambientate nel mondo di Mad Max, la cui premiere si svolgerà domani (25 aprile) al Soncino Fantasy. Il 27 aprile si svolgerà invece la prima serata giochi ufficiale organizzata come Void Games fuori dal "campo base" di Saronno, che avrà luogo al pub ex officine Libra di Monza, il 27 Aprile in via Buonarroti.
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venerdì 15 aprile 2016

Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio

Non sono sicuro se questo film valga fino in fondo lo sforzo che ho fatto per andarlo a vedere.
Non che sia stato proprio brutto: ha avuto i suoi bei momenti, le sue sorprese, e anche una scena che mi ha davvero emozionato. Fin dall'inizio non riuscivo a vedere la Regina di Ghiaccio come cattiva; nonostante tutte le cose orribili che fa, alla fine è solo una pedina nel gioco di sua sorella.
Deludente invece il Cacciatore, che sembra un vero idiota, specie se paragonato al suo ruolo in altri film, compreso l'originale che ha preceduto questo. Persino i nani sono più convincenti di lui.
Non fraintendetemi, mi piace l'attore ma qui sembra la parodia di se stesso.
Andate a vedere questo film se volete la filmografia completa del vostro attore preferito (avete l'imbarazzo della scelta) o se cercate qualche idea per la vostra campagna D&D.
Se però cercate un fantasy di alto livello, c'è di meglio in giro.

mercoledì 13 aprile 2016

Survival Chronicles: Inaugurazione

La cultura Nerd sta vivendo oggi una fase di forte espansione, in cui nuovi gruppi e iniziative nascono continuamente, ma poter assistere in prima fila alla nascita di una nuova associazione resta comunque un evento eccezionale.
Ho avuto l'occasione domenica (10 aprile) quando il membro di punta del Convivio Ludico, un gruppo collegato alla compagnia teatrale Convivio d'Arte che gestisce le rappresentazioni in cui è coinvolto anche il pubblico[1] (ricordate la loro partecipazione alla prima Fiera del Fumetto di Busto Arsizio con un Live ambientato nel mondo di Sherlock Holmes?[2]) mi ha invitato alla giornata inaugurale di Survival Chronicles.
Grazie a questo invito, ho avuto la possibilità di osservare quello che succede dietro le quinte del mondo dei Gamers: un'associazione, anche un'associazione no-profit dedicata al Gioco di Ruolo, è comunque un'impresa, e quindi deve affrontare tutti i problemi logistici, legali e tecnici di qualunque altra impresa.
Lo stesso vale per una compagnia teatrale, per un'accademia di danza e persino per un semplice blog.
Chi lavora per il vostro divertimento merita quindi lo stesso rispetto di chi lavora in fabbrica, anche se ha addosso un costume da banana.
A proposito di banane: la giornata si è svolta all'insegna delle iniziative, perché le nuove associazioni hanno bisogno di visibilità, e i nuovi giochi hanno bisogno di raggiungere i giocatori.
A questo stanno lavorando, in Italia e nel Regno Unito, i ragazzi di Universe Zero, inventori di un gioco di carte ancora inedito (perciò non farò per il momento nessuna anticipazione) ma di cui sono già uno dei due campioni in carica. L'altra è Sara De Tomasi, imprenditrice ludica. Anche su di lei però non voglio dire ancora nulla: spero di poter dedicare alla sua iniziativa un futuro articolo (e di incontrarla per una sfida tra campioni. Preparati ad affrontarmi, Sara).
La parte della giornata che ho apprezzato di più è stata però l'avventura da torneo di Cyberpunk 2020 con master Gianluca Valli, Pasterdote della Chiesa Pastafariana degli Spaghetti Volanti.
Come sempre succede con le avventure da torneo, non abbiamo fatto in tempo a finirla, colgo quindi l'occasione per invitare Gianluca a Saronno per la conclusione.
Continuate a leggere.

NOTE: [1] Il Convivio Ludico non è più un'appendice del Convivio d'arte, adesso opera come associazione autonoma.
[2] Il Live di Busto Arsizio è stato replicato all'inizio di aprile al Modena Play.

martedì 12 aprile 2016

An Irish Night Act III

Prima di iniziare, vorrei scusarmi con tutti i miei lettori per il lungo silenzio, e con i miei amici svizzeri per non aver partecipato quest'anno al Japan Matsuri di Bellinzona: proprio quel week-end avevo promesso di portare mia madre a teatro.
Lo spettacolo era una replica di An Irish Night, la fortunata combinazione di musica e teatro in chiave irlandese che vede esibirsi il Gruppo Spettacoli dell'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys, i cui nomi dovrebbero essere ormai così noti ai miei lettori che eviterò di ripeterli, con il supporto, per la parte musicale, del gruppo folk-rock Uncle Bard & the Dirty Bastards.
Giunto al suo secondo anno e alla sua terza rappresentazione, lo spettacolo di varietà celtico si sposta dal Teatro di Varese al Teatro Sociale di Busto Arsizio, una sorta di ritorno a casa per i Gens d'Ys, nati una sera di venti-tre anni fa proprio a Busto Arsizio.
In esclusiva per i miei lettori e con il consenso dell'interessata, vorrei pubblicare alcuni commenti a caldo rilasciati da mia madre subito dopo lo spettacolo.
"Ne è valsa davvero la pena: ho visto diversi spettacoli, teatrali, e sono molto critica sull'argomento, ma [An Irish Night] ha superato le mie aspettative. Sono inoltre rimasta piacevolmente sorpresa da Umberto [Crespi, il direttore dell'Accademia di Ballo]: è la prima volta che lo vedo esibirsi sul palco. Anche gli altri ballerini però sono stati splendidi. Bravissime anche le ballerine, tutte quante".  
Grazie mamma.
L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che, trovandomi a rivedere questo spettacolo per la terza volta, non posso che constatarne il costante miglioramento, sia dal punto di vista tecnico che scenico. Ai Gens d'Ys e a Uncle Bards & the Dirty Bastards continuate con l'ottimo lavoro, mentre voi cari appassionati di questo blog, continuate a leggere.

lunedì 4 aprile 2016

NOTTE D'YS: Speciale Spring Camp 2

Per quanto possa essere affascinante il mondo delle Danze Irlandesi, non tutti hanno il tempo, le risorse e la pazienza di seguire un corso di ballo. Per questo l'Accademia Gens D'Ys ha pensato alla formula dello Spring Camp, due giorni di lezioni intensive con i migliori insegnanti di livello internazionale.
Umberto Crespi, di ritorno da
Glasgow
Per la seconda edizione, l'Accademia punta più sulla sostanza che sulla forma, rinunciando al grande albergo e organizzando l'evento nella propria sede. Umberto Crespi, appena tornato dai Campionati Mondiali di Danza Irlandese che si sono tenuti alla Royal Concert Hall di Glasgow, ha portato con sè degli amici: le special guest stars Paidric e Roisin McEneany, e le colonne portanti che hanno contribuito a introdurre la Danza Irlandese da questo lato delle Alpi, Sinead Venables e Ann Byrne Gibbons, quest'ultima accompagnata dai suoi giovanissimi allievi Danny Gibbons e Nicole Plotnikova.
Ann Byrne Gibbons
Ma ai Gens d'Ys piace anche divertirsi, e del resto a che scopo imparare a ballare se non si va a una festa? Lo Spring Camp non sarebbe stato completo senza una speciale Notte d'Ys con la musica dal vivo degli Inìs Fail e un esclusivo mini-spettacolo di Danny e Nicole, che si sono esibiti prima in una gig direttamente dalla Royal Concert Hall, e poi nella Danza delle Scope, una versione più amichevole e "domestica" della Danza delle Spade.
Gli Inìs Fail
A seguire, l'estrazione della Lotteria di S. Patrizio, di cui il primo premio è un week-end per due persone a Dublino, volo incluso.
Il premio è stato vinto da due fortunati allievi del corso di Monza, che però non erano in sala al momento dell'estrazione; resta quindi un mistero l'identità dei vincitori.
Una serie di piccoli successi anche per me, che finalmente ho imparato a ballare il Walzer Irlandese, e persino a sopravvivere a un giro di Polka (che può essere molto pericolosa se la sala é affollata e i ballerini non sono esperti) abbastanza da condurre la mia dama alla conquista della pista da ballo.
Ho comunque preferito condurla fuori, prima della fine della musica, quando mi sono accorto che non ce la faceva: un buon soldato deve sapere anche quando ritirarsi.
In ogni caso, non escludo la possibilità di scrivere prima o poi un piccolo manuale di sopravvivenza alla Polka.
Continuate a leggere.